Dieffenbachia: cura e moltiplicazione


Ciao a-Mici! Eccoci qua! ☺

Allora! Come anticipato nel post precedente...il grande giorno della moltiplicazione della Duchessa (la cara dieffenbachia) è arrivato!!!

                La Duchessa con i suoi fiori!

Prima di tutto vorrei farvi vedere perché ho preso questa decisione..la foto sarà eloquente! ☺☺

          La Duchessa in tutta la sua bruttezza!!!

Dopo una decina di anni è diventata così. Brutta eh? ☺

Come vedete la poveretta ha perso le foglie alla base, e si presenta con un lungo fusto, con delle foglie sulla cima. Necessita inoltre di stare appoggiata al muro, perché anche con il tutore non riesce a stare eretta.
E' un pò che medito questa operazione e l'ho rimandata fino ad ora, perché è una pianta che amo molto e temevo (e lo temo ancora) di perderla. 

Adesso mi sono decisa! Ho raccolto un mix di informazioni da più fonti, ma soprattutto su alcuni siti web, in cui si diceva che da maggio, per tutti i mesi caldi, si poteva moltiplicare. 
Ora sono già pentita perché ho ritrovato un libro di fiducia, in cui si dice che l'operazione sarebbe da fare all'inizio della primavera e quindi mi sento già in fallo..tant'è ....ormai il misfatto è compiuto! 

Ma vediamo come ho fatto!
Per prima cosa ho indossato un paio di guanti, perché la pianta ha una linfa velenosa, con la quale è meglio non venire a contatto. Ho preso un coltello affilato in modo da praticare dei tagli netti e non sfilacciati (per scongiurare il rischio che si diffondano funghi o altri agenti patogeni); altre cose necessarie sono argilla espansa, terriccio universale, torba, vasi, polvere di ormoni rizogeni per favorire la radicazione.

E zacchete!!! Ho tagliato il fusto in tanti pezzi. In questo modo ho ricavato diverse talee.

La Duchessa tolta dal vaso

Una talea è quella apicale, lunga circa 15 cm, dotata di foglie; ne ho tolte alcune e quelle che ho lasciato, le ho tagliate della metà per evitare che ci fosse troppa evaporazione di umidità.

La talea apicale da cui si può vedere che ho tagliato le foglie

Un'altra talea è quella che comprende le radici, lunga circa 10 cm.

La talea con radici

Le altre talee sono porzioni di fusto lunghe circa 10 cm, con inclusa l'attaccatura di una foglia (la parte in cui la foglia si salda al fusto, che nella foto indico con il dito).

La talea in cui si vede l'attaccatura della foglia

Le ho lasciate all'aria per circa  5/6 ore, per lasciare asciugare la linfa, poi ne ho cosparso un lato (quello che poi ho messo nel terriccio) con della polvere di ormone radicante. 


Ormone radicante

In seguito ho infilato le talee nei vasi, in cui avevo posto uno strato di argilla espansa e una composta fatto di tre parti di torba e due di terriccio universale; le ho annaffiate e poste in un luogo caldo, ma non esposte ai raggi del sole (in casa ho uno studio con una grande finestra, che mi è sembrato un posto ideale).

Tutte le talee!

Nei libri e su vari siti che ho consultato, e' consigliato coprire i vasi con dei sacchetti di plastica trasparente. Questo serve per garantire alle talee un giusto grado di umidità. 
Sarebbe bene aprirli almeno una volta al giorno, per evitare che l'umidità favorisca l'emergere di muffe. 
Molto ragionevole!!! Peccato che io so già che non lo farò, ☺ perché sono pigra e testona, e così ho preferito non metterli.


Sono certa che non tutte le talee radicheranno, perché come sono solita fare con le ricette di cucina, tendo a non seguirle in maniera pedissequa e spesso vengono fuori dei gran pastrocchi; spero di poter ricavare almeno una o due piante, per dare seguito alla vita della Duchessa e giustificarne il sacrificio.

Quando saranno spuntate un paio di foglie (ci vorranno circa due mesi) potrò trapiantare le talee in una buona composta da vaso. 

La Dieffenbachia è una pianta originaria delle zone tropicali del Brasile. E' amante del caldo (gradisce temperature superiori ai 21° C fino ai 30 °C ) e della luce (ma non al sole diretto che rischia di bruciare le foglie). La luce è anche quel fattore che favorisce la formazione delle sue caratteristiche screziature.
Ho letto che è bene tenere il suolo sempre umido, ma al tempo stesso non deve ristagnare acqua nel sottovaso per evitare le radici marciscano. Nella mia modesta esperienza invece, ho imparato, salvo in casi specifici, ad annaffiare solo quando il terriccio è asciutto e devo dire che anche nel caso della Duchessa ha funzionato. Da aprile a settembre è bene concimarla con fertilizzante per piante verdi.

Adesso dopo questo lungo post, vi devo salutare ma vi terrò aggiornati sull'evoluzione del mio esperimento!
Speriamo che ne venga fuori qualcosa di buono, aspetterò con fiducia!

Un saluto carissimo, da Foglie e Fusa!☺













































Dieffenbachia! La mia Duchessa! Come moltiplicarla!


Ciao a-Mici! Questo post è dedicato ad una pianta alla quale sono super affezionata! Si tratta di un esemplare di dieffenbachia, che ho poi denominato con ironia, Duchessa
La Duchi ha una storia particolare. Grazie a un'amica, riuscii ad avere degli "scarti" di piante, da un grosso supermercato. Scarti, si fa per dire; erano piante non più fresche, che non venivano più vendute, ma che necessitavano solo di un angolo di casa, in cui tirare fiato dallo stress del centro commerciale. 
Fra queste lei, la Duchessa. 


Dieffenbachia, la Duchessa che fa bella mostra di sè nel salotto...amoreee!!!

La prendevo in giro perché mi sembrava una nobildonna decaduta, che un tempo era stata bella e ricca e che ora guardava con nostalgia a questa fortuna passata. 
Anche se all'inizio non credevo molto nelle sue potenzialità (o forse nelle mie?), le diedi un posto di rilievo nel salotto e lei, non so se per riconoscenza o per sfida, per tre autunni, mi ha ricambiato con la sua fioritura.


I fiori della dieffenbachia

Questo fatto mi ha riempito di stupore, amore e ha creato un legame solido fra noi.
In seguito, per ragioni di praticità, le ho dovuto cambiare di posto; ha continuato a prosperare bene, senza mai dare problemi, ma non ha più fiorito. 

Ora che ha ormai 10 anni, come tutte le dieffenbachie, ha perso le foglie alla base ed è diventata una spilungona, con un ciuffetto di foglie sulla testa; è alta più di un metro e ottanta e fa fatica a reggersi anche con un tutore..è giunta l'ora di un cambiamento drastico! 
Poi dai, dico la verità, sono io che non la posso più vedere così...quindi mi sono documentata....la taglierò in diversi pezzi (Ahhhh!Mi sento male solo a pensarci!!!) e proverò a riprodurla in tante altre piante simili alla mamma. 

Speriamo di riuscire in questa impresa...solo così mi sentirò meno in colpa! Che ne dite? 
Mi terrete compagnia durante "il parto"? Ci conto proprio! 
Nel prossimo post condividerò con voi questa avventura e parleremo un pochino di come prenderci cura di questa fedele amica.
Allora a prestissimo (intanto mi procurerò il necessario e mi preparerò mentalmente)! 

Ciao a tutti!!! :)))

L'erba miseria


Ciao aMici, questo è un post di ricordi e di piante tornate di moda...😀
Quando eravamo piccole era la nonna Maria che si occupava del giardino, non c'era modo di poter piantare spostare o seminare qualcosa che non fosse di suo gradimento...😃 ci era permesso però estirpare le "erbacce" e se c'era  un'erbaccia che andava assolutamente estirpata quella era "la miseria"...In effetti era ovunque ma forse alla nonna dava più fastidio il nome che la piantina...😀
Non oso pensare la faccia di nonna se vedesse il mio ultimo acquisto ...😀



"L'erba miseria" ovvero la Tradescantia Zebrina o Zebrina Pendula è una pianta della famiglia delle Commelinaceae, mi è stata venduta come pianta da appartamento, ma è mia intenzione provare a propagarla e tenerne una piantina all'esterno il prossimo l'inverno...😏  la nonna avrebbe fatto così 😀

La pianta ha portamento ricadente, quindi si presta ad essere collocata in cesti appesi, le foglie sono carnose e ai lati presenta due strisce argentate, da qui il nome "zebrina". La pagina inferiore delle foglie è di un bel colore viola, da qui il nome double face...ahaha sto scherzando naturalmente!!!



Si riproduce per talea in acqua o in terra, nel periodo estivo mantenete il terreno umido, ma non inzuppato; ha bisogno di un ambiente luminoso per mantenere la colorazione variegata delle foglie.

A fine primavera/estate farà dei piccoli fiorellini rosa, ma sono quasi insignificanti rispetto al colore delle foglie...ma noi li attendiamo..😉

Un saluto a presto =^:^=


ps il muro che fa da sfondo a queste foto è stato fatto a mano con tanta pazienza sasso dopo sasso... da nostra mamma 💓





Agapanthus: come coltivarli e godere della loro fioritura.

Ciao a-Mici, siamo in trepidante attesa!

Ben sette boccioli di Agapanthus sono in procinto di schiudersi!!!




Agapanthus  significa fiore dell’amore (dal greco agàpe=amore e ànthos= fiore); a dimostrazione di ciò, nonostante generalmente fiorisca d’estate, in questo lungo e difficile inverno, ci ha deliziato con alcuni fiori blu-azzurro, quasi a volerci proteggere con il suo amore, dal grigiore circostante.

Poi a maggio, ecco che si prepara per un’altra copiosa fioritura.

E’ originario del sud Africa e appartiene alla famiglia delle Liliaceae.

E’ una pianta perenne, con una radice rizomatosa; presenta delle foglie a forma di nastro, ricadenti verso il basso.
La nostra pianta presenta foglie tutto l’anno, ma ci sono anche varietà a foglia decidua.

Per fiorire necessita di tanto sole. Infatti fino a qualche tempo fa, era posizionata all'ombra di un grande Eleagnus e non fioriva affatto; non appena le abbiamo trovato un posto in vaso, sotto il sole, ha subito cominciato a fiorire. E’ inoltre esposta ai venti salmastri e quindi possiamo affermare che li tollera bene.

Durante la primavera-estate l’annaffiamo  con generosità, stando attenti ai ristagni idrici. Una buona regola è sempre quella di tastare il terriccio e cercare di bagnare quando è asciutto o quasi.
Ogni due settimane somministriamo nell'acqua delle annaffiature un pò di concime per piante fiorite. D'inverno la annaffiamo raramente e solo se è molto tempo che non piove. 

I fiori sono campanulati, riuniti in infiorescenze (sembrano formare una specie di ombrello), ha un lungo stelo (può arrivare anche a un metro); possono essere blu, azzurri o anche bianchi.



Nelle nostre zone (riviera adriatica-zona costiera centrale) è una pianta facile da coltivare e dà grandi soddisfazioni, anche perché i fiori, una volta sbocciati permangono a lungo, deliziandoci con il loro colore blu-cielo.


Non appena saranno tutti fioriti, non mancheremo di mostrarvi le foto!

Intanto non ci resta che avere pazienza! 

Ciao a presto!!!


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